Siamo nel 1500 circa. Mentre in Turchia i miniaturisti del Maestro Osman sono intenti ad ammazzarsi coscienziosamente a vicenda, a Venezia “Pietro Perna si lancia nella descrizione del piatto forte della serata: il merluzzo essiccato”.
Il romanzo è “Q”, di Luther Blissett (Einaudi).
“Q” è un personaggio anonimo, misterioso e sfuggente che si firma con la lettera iniziale dell’Ecclesiaste (in ebraico Qohèlet). “Q” è una spia del Cardinale Carafa (futuro Papa Paolo IV) ed è l’antagonista del Narratore oltre che, simbolicamente, la sua metà negativa.
Il Narratore della vicenda, raccontata in prima persona, rimane anch’egli anonimo, pur acquisendo di volta in volta molteplici identità per sfuggire alle persecuzioni religiose. I due protagonisti, gli unici che non siano personaggi storici, si inseguono senza sosta, ognuno al servizio di un’idea o di un uomo, con conclusivo regolamento dei conti.
Le vicende narrate si svolgono nel ‘500 europeo, secolo in cui al fermento intellettuale e culturale conseguente alla predicazione di Lutero, che apre la contrapposizione violenta tra Riforma luterana e la conseguente Controriforma, si accompagnano le feroci rivolte contadine guidate dal pastore protestante Thomas Muntzer che terrorizzano i principi tedeschi e il colossale massacro della battaglia di Frankenhausen del 1525. Mentre un misterioso personaggio consiglia al cardinale Pietro Carafa, emissario del Papa e suo futuro successore, di allearsi con il maggior nemico di Roma per contenere le rivolte popolari.
Il libro, forte di una meticolosa ricostruzione storica, descrive con raccapricciante lucidità un’Europa bruciata dall’eresia e grondante di saccheggi, omicidi, torture e stupri.
Un romanzo in cui la brevità del titolo è inversamente proporzionale al numero di pagine.