Per la Pesach, la Pasqua ebraica, è tradizione preparare in famiglia delle deliziose “ciambelline”. Durante la Pasqua ebraica la casa deve essere completamente libera da “chametz” cioè cibo lievitato (le cosidette “pulizie di primavera” derivano da questa tradizione ebraica). I cibi lievitati, “chametz”, sono vietatissimi per la Pesach poiché rappresentano l’epoca della schiavitù egiziana. Si produce “chametz” quando il grano incontra l’acqua, operazione che può avvenire nella separazione dei chicchi dalla crusca. Il sistema “kasher” esclude l’acqua. Fatte di sola farina, uova e zucchero, le “ciambelline” sostituiscono quindi i biscotti che contengono invece il lievito.
Il libro
“La sposa gentile”, di Lia Levi – edizioni e/o
La trama
L’avvento del XX secolo, con le sue promesse d’illimitato sviluppo civile, morale ed economico, induce Amos, giovane banchiere ebreo di una cittadina piemontese, a progettare il proprio destino avendo intorno una solida famiglia patriarcale, naturalmente ebrea. Ma l’amore passionale per Teresa, bella e sensuale contadina cristiana, scombina le carte, procurando al giovane protagonista il feroce ostracismo della comunità ebraica. Teresa, la sposa “gentile”, reagisce con intelligenza e sensibilità. Ricambiando l’amore incondizionato di Amos, Teresa assorbe profondamente la cultura ebraica, imparando riti e tradizioni e costringendo pian piano la famiglia ebrea a fare i conti con la saldezza dei suoi principi, con la dedizione assoluta al marito e l’apertura verso una cultura che le è estranea ma non impermeabile, pur rimanendo sé stessa fino alla fine.
Sullo sfondo del bel romanzo di Lia Levi s’intravvedono la Belle Epoque, l’età giolittiana, il fermento per il voto alle donne e le ottimistiche celebrazioni per il mezzo secolo dell’Unità d’Italia. Ma anche la crisi del socialismo e la guerra mondiale, fino all’avvento del fascismo e alle sciagurate leggi razziali.
La ricetta: le ciambelle di Teresa
“Le ciambelle di Pesach della casa di Amos e Teresa si facevano impastando quattordici rossi d’uovo, un decilitro d’olio, due etti e mezzo di zucchero più venticinque grammi di zucchero vanigliato e nove etti di farina. Dopo aver dato all’impasto la forma di tante ciambelle, si dovevano infornare per mezz’ora con forno a duecento gradi centigradi”. (*)
Attenzione, l’impasto va fatto molto rapidamente, altrimenti le ciambelle lievitano naturalmente stando all’aria aperta e quindi non sono più adatte a essere consumate durante la Pesach.